Buondì (come diceva mio papà per non sprecare ossigeno invano dicendo Buongiorno da quel magnifico introverso che era).
Di recente ho visto THE DEATH OF STALIN (2017), assai brillante con attori effervescenti e sincronizzati al meglio. Tratto da un graphic novel (amo questo genere da quando uscì MOUSE per la prima volta in Italia come allegato di LINUS, ed ero un'adolescente, fate il conto voi), l'ho scoperto ascoltando un bel podcast sulla guerra in corso tra i due Vladimiri, durante il quale un certo professor Goemans lo citava di sfuggita.
Il film vanta un cast ottimo (stavo per scrivere stellare ma mi sono ricordata che detesto questo aggettivo) e si guarda volentieri. Tuttavia ti lascia l'amaro in bocca vedere come i traumi storici di una nazione diventino oggetto di satira e comicità verace e leggera per un'altra nazione (UK). Non lo dico per fare la bacchettona, ben venga la satira su gentaglia ridicola e pericolosissima come Stalin e il suo nefasto entourage, ma all'ennesima battuta di Berija su quanto sesso orale sono disposte a praticare le detenute politiche, spesso minorenni, del terrore sovietico, ti passa la voglia di ridere e ti viene da dire a chi ha scritto il film: ma ci sei o ci fai? Buona visione e buon libero giudizio a tutti. :-)
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