Sunday, July 20, 2008

Fiocco rosa a IFS!

Ciao a tutti,

there is a newborn baby to announce at IFS:

Agnese, daughter of Federica and Umberto, was born on June 9, 2008 at 5,26 am. We are sure she will also be in love with Italian cinema in the future! Felicitazioni!
Soon you will be able to see the Fall 08 program of Italian Film Series, so please don't forget to visit our blog from time to time!


Saturday, June 7, 2008

Italian director DINO RISI died

Ciao a tutti,
one of our favorite directors, Dino Risi, died today in Rome, at age 91.


During our series we have watched IL SORPASSO and UNA VITA DIFFICILE by Risi, did you remember?


"Con la morte di Dino Risi se ne va quello che forse è stato il più grande maestro di quella stagione irripetibile del nostro cinema che va sotto il nome di commedia all'italiana. Gran parte dei suoi film sono indimenticabili e già da molti anni sono entrati di diritto a far parte della memoria collettiva del Paese", has been the comment of Walter Veltroni.

You can find info about this here:


and:




Friday, March 21, 2008


Ciao a tutti,

don't miss the The 2008 Italian Film Festival USA in Detroit, organized by the Italian Consulate in Detroit and by Wayne State University. Below you can see the flyer.
Come and celebrate Italian cinema! I know the semester is getting tough, but there are no excuses for missing a good Italian film...:-)

Please continue posting your comments about Italian Films and...BUONA PASQUA A TUTTI!




The Consulate of Italy in Detroit
in collaboration with
the Italian Cultural Institute in Chicago, the COMITES (Committee of Italian citizens Abroad) of Detroit, the NIAF (National Italian American Foundation), Wayne State University and the University of Michigan

Present

The 2008 Italian Film Festival USA in Detroit


Wednesday, March 26, Opening Night
Detroit Film Theatre, Detroit Institute of Art
7:00 p.m. Giovanni Veronesi, Manuale d'amore (2005)
'Four intertwined Episodes on the joys and sorrows of love'


Friday, March 28
Wayne State University, Detroit
General Lectures 100
6:45 p.m. Pupi Avati, La seconda notte di nozze (2005)
'A romantic comedy revolving around everyday life'
9:00 p.m. Eugenio Cappuccio, Uno su due (2006)
'Human fragility seen through the eyes of the actor'


University of Michigan, Ann Arbor
Kraus Natural Science Building
6:45 p.m. Pupi Avati, Ma quando arrivano le ragazze (2005)
'Two friends united by music, but divided by a woman'
9:00 p.m. Roberto Faenza, I vicerè (2007)
'A story about a noble Sicilian family of the 1800s'


Saturday, March 29
Wayne State University, Detroit
General Lectures 100
6:45 p.m. Daniele Luchetti, Mio fratello è figlio unico (2007)
'Spiritual growth'
9:00 p.m. Roberto Faenza, I vicerè (2007)
'A story about a noble Sicilian family of the 1800s'


University of Michigan, Ann Arbor
Kraus Natural Science Building
6:45 p.m. Pupi Avati, La seconda notte di nozze (2005)
'The portrayal of a naïve man after WWII'
9:00 p.m. Eugenio Cappuccio, Uno su due (2006)
'Human fragility seen through the eyes of the actor'


Sunday, March 30,
Wayne State University, Detroit
General Lectures 100
1:00 p.m. Roberto Faenza, Alla luce del sole (2005)
'A film about the murder of Don Pino Puglisi'

3:00 p.m. Piero Sanna, La destinazione (2003),
'The realities of hardship'
with the special privilege of meeting the director


All Films are free of charge to the public and are in Italian with English subtitles.
Titles and Times are subject to change.

For more information, please visit http://www.italianfilmfests.org/ or contact the Consulate of Italy (www.consdetroit.esteri.it; tel.: 313-963-8560 ext. 14)

Monday, November 26, 2007

Our last film: popcorn!!!!!!!


Ciao a tutti,

Don't forget the last film: "Anche libero va bene" (2006), by Kim Rossi Stuart, screening tomorrow night, November 27 2007, at the VVR room, at 6,30.

Please come and enjoy free popcorn to celebrate the end of the FALL 07 series!



Thursday, November 1, 2007

Thursday, September 27, 2007

post your comments about the films!


Ciao a tutti,

plese keep on posting your comments about the films of the series, everytime we get one is like Xmas (or la befana, for some of us...). Post your comments just clicking on "comments" at the end of this post or of the one related to the Fall 2007 series.
I always wanted to post a link with a great NYTimes review of Crialese's film NUOVOMONDO (or Mondonuovo like some of you "re-baptized" it..:-). Here it is. There you can also watch a nice clip from the film...in case you missed the MLB premiere...

http://movies.nytimes.com/2007/05/25/movies/25gold.html?ex=1180756800&en=889d3e503df5248e&ei=5070&emc=eta1

Wednesday, September 26, 2007

LA SCONOSCIUTA could win an Oscar...!!!

Ciao a tutti,
this is a great piece of news: a film in which we believed, the film that opened our series this Fall is the Italian film chosen to participate to the Oscar award as best foreign film! I am talking about "La sconosciuta" by Tornatore. I just read in the Corriere today:

L'Italia candida Tornatore all'Oscar
«La sconosciuta» si è imposto per otto voti a sette su "Mio fratello è figlio unico" di Daniele Luchetti
ROMA - "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore è il film che l'Italia ha deciso di candidare per corsa all'Oscar come miglior film straniero. All'ottava votazione della commissione, il film di Tornatore si è imposto per otto voti a sette su "Mio fratello è figlio unico" di Daniele Luchetti.
26 settembre 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cinema/2007/09_Settembre/26/sconosciuta_tornatore_oscaro.shtml

See the trailer, in case you missed the MLB premiere:

http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=a33a5dbe-5f92-11db-b8c4-0003ba99c667

Wednesday, September 5, 2007

Italian Film Series 2007 presents: ITALIAN CINEMA FOR THE NEW MILLENNIUM



Ciao a tutti,
here is the new program for FALL 07,
have fun!!!!!!

As instructors of Italian, we decided to choose for our students and colleagues extremely recent films related to contemporary Italy or narrating Italian history as a metaphor for today's condition. Just to give you an idea, the first 4 films, in particular, have been suggested by Professors of Italian at the 2007 AAIS Conference in Colorado Springs in their papers' presentations, which is an assurance of quality and relevance. Some of the films are intense, and visually demanding, others are lighter. But all of them are good to improve your Italian and to increase your knowledge of Italian society and artistic potential!
When you post a comment, please don't forget to write clearly the title of the film you are writing about!! Please come and have fun:

VVR room, MLB 2nd floor, at 6:30 pm


Tue, Sep.11: La Sconosciuta, by Giuseppe Tornatore, 2006*^

Tue, Sep.18: Nuovomondo, by Emanuele Crialese, 2006*^


Tue, Sep.25: Fame chimica, by A. Bocola and P. Vari, 2003*^

Tue, Oct.2: Saimir, by Francesco Munzi, 2004^

Tue, Oct.9: Provincia meccanica, by Stefano Mordini, 2005*

Tue, Oct.16: Dopo mezzanotte, by Davide Ferrario, 2004*

Thur, Oct.25: La seconda notte di nozze, by Pupi Avati, 2005*

Tue, Oct.30: La tigre e la neve, by Roberto Benigni, 2005*

Thur, Nov.8: Dillo con parole mie, by Daniele Luchetti, 2003*

Tue, Nov.13: Buongiorno notte, by Marco Bellocchio, 2003*

Tue, Nov.20: La strada di Levi, by Davide Ferrario, 2006*

Tue, Nov.27: Anche libero va bene, by Kim Rossi Stuart, 2006*

*Italian subtitles
^English subtitles

Sunday, August 12, 2007

Film director Bernardo Bertolucci will receive the Golden Lion at Venice Film Festival

Ciao a tutti,
I just found this article in L'Espresso:


Ciak, parla Bertolucci
di Rita Cirio


A Venezia gli verrà conferito il Leone d'Oro. Qui il regista apre la stanza dei suoi ricordi. Riflette sul cinema, racconta il rapporto con gli attori e traccia il bilancio della sua vita. Colloquio con Bernardo Bertolucci
Scherza, Bernardo Bertolucci, sull'accidente che lo costringe a camminare per un po' di tempo appoggiandosi a un deambulatore. "Ho pensato e sognato che questo piccolo attrezzo ortopedico a quattro ruote mi è stato assegnato dal destino per dirmi che nei miei film ho fatto troppe carrellate. E allora, per un periodo, mi sono trasformato in un carrello umano. Credo che dirò la stessa cosa quando dovrò salire sul palcoscenico della Mostra del Cinema di Venezia per ricevere il Leone d'Oro, che non è alla carriera, odora di prepensionamento, ma per il 75 compleanno della Mostra. È come identificarmi con il Cinema. Che cosa si può volere di più di questi tempi?". Antonioni e Bergman "Mark Peploe e mia moglie Claire sono andati a trovare Michelangelo quando era ancora vivo, c'era intorno a lui un'atmosfera gioiosa di bambini che giocavano e vicino a lui un ghepardo di peluche con cui dormiva da anni. Poi, mi hanno detto che Michelangelo era così competitivo da non sopportare di lasciare a Bergman tutta la scena e così gliel'ha rubata. Una duplice morte molto simbolica, erano l'essenza del cinema, tutti i loro film appartengono a un'età molto adulta del cinema che parla di se stesso e del proprio linguaggio. Ricordo che allora mi commuoveva di più la bellezza di un movimento di macchina che due amanti che si dicevano addio". Cento autori"Sono uno di loro, di questo gruppo spontaneo nato nella libreria del cinema di Trastevere. Mi ha dato un piccolo brivido, come se esistesse ancora una comunità del cinema, un gruppo di persone che sentivano il dovere di fare qualcosa in questo momento in cui il cinema è così punito, ma anche autopunito. E la mia lettera a 'la Repubblica' ha provocato più reazioni di quanto immaginassi, ha espresso il disagio di chi ha la sensazione che i politici siano così lontani dalla cultura che bisogna almeno costringerli a pronunciare la parola".
Tarantino "Non capisco perché l'hanno preso così sul serio. Chissà quante ne dice anche su se stesso. Il suo amore per i B-movies italiani anni Settanta lo fa coccolare dai festival. Che sono la sua stanza dei giochi". Effetti speciali "Come tutte le innovazioni che ridanno energia al cinema sono i benvenuti. Probabilmente li userò in un certo modo nel mio prossimo film su Gesualdo da Venosa, il musicista napoletano tra Cinquecento e Seicento. Sono un altro modo di reinventare la visionarietà del cinema. E poi ci sono sempre stati. In un film di Hitchcock del '27, 'The Lodger', c'è questo personaggio sinistro avvolto in una cappa nera: quando vengono uccise le prostitute, la famiglia che lo ospita lo sente camminare su nella stanza, non c'è il suono dei passi, ma il pavimento diventa come di vetro e si vedono letteralmente i passi di lui che va e viene nella stanza. Se non è un effetto speciale questo. Anche se adesso c'è un eccesso di effetti, magari usati in modo volgare".Brando "Come l'ho convinto a fare 'Ultimo tango a Parigi'? Veramente volevo la Sanda e Trintignant, ma lui quasi piangendo mi disse che non poteva girare un film nudo, con scene di sesso. Dominique era incinta. Andai da Belmondo e da Delon, Belmondo quasi mi cacciò, pensava che fossi un pornografo, mi fece soffrire perché ero innamorato di 'A bout de souffle'. Delon era affascinato ma accettava solo se avesse prodotto lui il film. Rifiutai, non potevo essere controllato da un produttore anche attore. Christian Ferry, che lavorava per la Paramount, fece venire Brando a Parigi. Il mio inglese allora era così impossibile che gli raccontai in due minuti la storia, mi mancavano le parole. Brando sorrideva guardando il piede che agitavo nervosamente. Volle vedere 'Il conformista' e mi invitò a Los Angeles due settimane per parlare del film. A casa di Marlon si parlò di tutto, tranne che del film. Gli dissi che la mia scommessa era di avere non il Brando dell'Actor's studio, ma quello con cui passavo ore a parlare e a cena in ristorantini giapponesi deserti. A Parigi lo portai alla prima grande mostra di Bacon, volevo che vedesse in quei ritratti sconvolgenti il dolore e la disperazione che cercavo nel suo personaggio. Storaro riuscì poi a filmare il volto di Marlon dietro un vetro smerigliato, un effetto alla Bacon molto forte. Sul set c'era un atmosfera così intensa che qualcuno, come Maria Schneider, ne rimase sconvolto per tutta la vita. Con Marlon ci lasciammo benissimo, ma lui per una decina d'anni non volle più vedermi: credo per via dell'invasione che avevo filmato nella sua interiorità. Se ne rese conto solo quando vide il film. Anni dopo, durante 'Apocalypse Now', chiese a Storaro: 'Come sta il bambino profeta?'. Ero io. Vent'anni dopo ricominciammo a parlarci al telefono. Una volta ero a Los Angeles, mi disse vieni subito. Mi prese un attacco di panico, mi ritrovo in Mulholland drive davanti allo stesso cancello dove abita il mio amico Jack Nicholson, giro a sinistra, lo stesso giardino di un tempo e dietro un albero vedo una pancia che ride, spunta fuori Marlon ridendo, mi abbraccia. Nella grande stanza dove tutto era rimasto proprio uguale, solo un piccolo Buddha sul camino in più, seduti in terra, lui scalzo come lo descrive Truman Capote, parliamo parliamo finché viene buio. Era emozionato, il giorno prima era nato il suo ultimo figlio, avuto dalla sua maid colombiana. Quanti figli hai? Undici o dodici mi dice e mi racconta che dopo quella tragedia greca di figli morti o suicidi, era morto anche lui, ma pian piano stava resuscitando. Era molto grosso, di una pienezza orientale, eppure era ancora bellissimo".
Attori "Faccio pochissimi provini. Ho preferito Maria Schneider a Aurore Clement per 'Ultimo tango' perché aveva un viso più pericoloso. Come li scelgo? O sono attori di cui mi sono innamorato in altri film, e quindi sono citazioni quasi necessarie, sentimentali, oppure tutto avviene o non avviene nei primi minuti. Cerco negli attori dei segreti che saranno nutrimento della mia macchina da presa. Li spingo a improvvisare perché adoro le sorprese. Così è stato con Adriana Asti in 'Prima della rivoluzione' e soprattutto con Brando, in maniera esemplare. Ci sono attori, come Massimo Girotti, che non sbagliano mai, così come Stefania Sandrelli così intuitiva e istintiva, anche se ora fa troppa tv. De Niro in 'Novecento' aveva bisogno del conforto di una spiegazione, anche se poi andava per la sua strada. A Depardieu bastava dare una spinta nella schiena ed entrava in azione senza bisogno di parole. Sterling Hayden invece di parlare si faceva una canna prima di girare e Burt Lancaster aveva bisogno di parlare. Faceva il nonno di De Niro e accettò perché il ruolo gli ricordava 'Il Gattopardo'. 'Ma sono troppo caro per il tuo film e allora vengo gratis'. C'è sempre un meccanismo di seduzione nel rapporto con gli attori. Mi sono innamorato dei tre ragazzi di 'Dreamers' e ho fatto scoprire a Philip Garrel, regista, che suo figlio è un attore. E poi Liv Tyler, Eva Green, Rachel Weisz, Joseph Fiennes. Se non altro sarò ricordato come talent scout di giovani attori". Il cinema degli altri"A casa, a Roma, mi sono organizzato per proiettare film, anche se manca quel grande interlocutore dello schermo, il pubblico, nel buio amniotico della sala, come quando da bambino mio padre mi portava dalla campagna al cinema, a Parma. Vedo un po' di tutto. Adesso dei vecchi Kurosawa, prima di 'Rashomon', con Toshiro Mifune in abiti moderni nel Giappone del dopoguerra. Sono curiosissimo di vedere dove sta andando il cinema, non solo nelle sue mutazioni tecnologiche ma nelle ricerche sul linguaggio. Sono stato uno dei primi a parlare di Wong Kar-Wai, dei suoi primissimi film: 'Il treno per Nanchino' e 'Happy Togheter' con quei due omosessuali giapponesi misteriosamente finiti a Buenos Aires. Scopro tracce di me in registi nuovi che non sospettavo. Mi piace perché vedo qualcosa che sogno dai tempi di 'Un tè nel deserto' cioè l'innamoramento tra le culture. Mentre giravo quel film in Algeria ho scoperto una cappella dei Petits Frères, piccola ma con tre navate. Dalla porta si vedeva il tramonto dietro le dune, il pavimento era di sabbia, nell'acquasantiera non acqua ma sabbia, acquasantiera cattolica che accoglie sabbia islamica".L'assedio "C'è innamoramento tra culture anche tra il pianista inglese e la ragazza africana di 'L'assedio'. Che si può considerare la materializzazione di una frase di Cocteau nel suo film 'Les dames du Bois de Boulogne' dove Maria Casares al suo amante che le dice 'Je t'aime', risponde 'Il y a pas d'amour, il y a que des preuves d'amour'. Facile dire ti amo, più difficile darne la prova. E da allora questa frase l'ho messa in quasi tutti i miei film. L'ho fatta dire anche a Jean Marais in 'Io ballo da sola'. Non ho potuto resistere". Il camerasutra"Mi fa piacere che tu mi regali questo libro di Barthes perché è un autore che mi ha molto segnato. Siamo studenti tutta la vita, dicono i cinesi. In 'Partner', il mio film più rifiutato da tutti, c'è una vendeuse di detersivi, Tina Aumont, che bussa alla porta di Pierre Clementi e per convincerlo a comprare gli dice un brano delle 'Mythologies' (di Barthes) che spiega la differenza tra 'le détergent' e 'le savon'. Girando dieci anni dopo 'La luna' ho tradotto quello che dice Barthes in 'Le plaisir du texte' in termini cinematografici: una drammaturgia filmica dove coniugare generi diversi, dramma e commedia, dolore e gioia. Barthes voleva che i lettori dicessero ai suoi testi (e io al pubblico dei miei film): 'Je t'aime, je te veux' e che per me le posizione della macchina da presa (e per lui le parole) fossero come le posizioni del 'Kamasutra'. E io l'ho tradotto in 'camerasutra'".
Perché faccio film"Non so ballare, non so suonare e le poesie ho smesso di scriverle quando ho cominciato a fare film. Avevo in casa un poeta molto più bravo di me che non riuscivo a superare. Proprio mio padre - avevo 18 anni - mi portò a vedere 'La dolce vita' prima che venisse doppiata. Fellini temeva la censura e organizzò una proiezione per Pasolini, mio padre, Bassani e altri intellettuali che potessero eventualmente difendere il film. Rimasi letteralmente folgorato. Il film era col suono in diretta, in italiano, inglese, francese, svedese e sotto la voce di Fellini: 'Anita, dai! Smile!!', un suono incredibile. Nel '93 incontro Mastroianni, Fellini era morto da poco e Marcello era dégo té per come quel regista che non riusciva a trovare i soldi per fare film prima di morire, fosse osannato troppo tardi. Faccio film, dissi a Marcello, perché ho visto quella copia della 'Dolce vita', cosi visionaria. Fellini aveva inventato un mondo che ancora non c'era, sarebbe diventato come nel film subito dopo. Aveva creato una realtà che ancora non esisteva. Era straordinario in tutti i sensi, anche per l'idea che un regista di cinema per un momento diventa onnipotente. E dopo magari si ritrova a spingere un deambulatore".
(09 agosto 2007)

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ciak-parla-Bertolucci/1714807//2


Wednesday, August 8, 2007

Bergman and Antonioni: We'll meet them only through our imagination...



I agree with the Criterion Collection's blog, which the 2nd of August posted a comment under the title :
"A Monumentally Sad Week"; you can read it by clicking here:
I have just watched "Il Grido", by Antonioni, borrowed at the Askwith Media Library here at the Shapiro. I was moved by the Italian landscape photography, by the eyes of little Rosina... watch it if you can!
I hope Criterion is going to release soon "Zabriskie point" and "Deserto Rosso" on DVD. The best way to honor a director is to have his work avalaible for the people... I have also borrowed "Fanny and Alexander" and "The silence" by Bergman... I really suggest a trip to AML soon to all of you!!!

ciao
f.c.




Tuesday, July 31, 2007

Italian Film Director Michelangelo Antonioni Dies





Ciao a tutti,


on Monday, 30 July 2007, Italian film director Michelangelo Antonioni died. Read this article from the corriere website:

"Il grande regista aveva 94 anni
È morto Michelangelo Antonioni
Si è spento nella sua casa di Ferrara con accanto la moglie. Domani in Campidoglio sarà allestita la camera ardente.


FERRARA - Nuovo lutto nel cinema. Michelangelo Antonioni è morto ieri sera, verso le ore venti. Si è spento serenamente in casa a Ferrara, su una poltrona, con accanto la moglie Enrica Fico. Aveva 94 anni. Domani in Campidoglio sarà allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno invece dopodomani a Ferrara. Antonioni ha vinto un Oscar alla carriera, un Leone d'oro, una Palma d'Oro e l'Orso di Berlino.




LA VITA E LE OPERE - Nato il 29 settembre del 1912 a Ferrara e laureatosi a Bologna in Economia e Commercio, inizia a lavorare come critico cinematografico al Corriere padano e a Cinema prima di trasferirsi a Roma dove frequenta il Centro sperimentale, collaborando anche con Rossellini. Nella sua terra realizza il primo documentario, Gente del Po, terminato nel '47. Dopo la guerra come sceneggiatore lavora a «Caccia tragica» di Giuseppe De Santis (1946) e allo «Sceicco bianco» di Fellini (1952). Il suo primo film, «Cronaca di un amore» (dopo altri due documentari) è del 1950 e già rivela alcune propensioni del futuro autore dell'Avventura: uno spunto quasi «giallo» e l'interesse per i risvolti psicologici dei suoi personaggi borghesi. Seguono «I vinti» (1952) sulla crisi della gioventù europea, e «La signora senza camelia» (1953) sull'ambiente del cinema. «Le amiche» (1955) e «Il grido» (1956) precedono quello che molti considerano ancora oggi il suo capolavoro e l'inizio di una ideale trilogia: «L'avventura» (1959), accolto a Cannes da pareri discordanti (anche se per molti è la rivelazione di un autore raffinato e poetico che avrà sempre più consensi nella critica che fra il grande pubblico) a causa di uno stile severo e rigoroso, troppo a lungo scambiato per «lento» o «noioso». All'Avventura fanno seguito «La notte» (1960) e «L'eclisse» (1962) che, tra l'altro, rinsaldano il legame, personale e professionale, con Monica Vitti, interprete principale di tutti e tre i film. «Deserto rosso», del 1964, sempre con Monica Vitti, segna il suo passaggio, anche questo oggetto di numerose analisi critiche, al colore. Con i film successivi Antonioni allarga i suo orizzonte dalla borghesia italiana alla società internazionale: «Blow up» (1966) ambientato in Inghilterra, «Zabriskie Point» (1970) nell'America della contestazione giovanile e della musica rock (celebre la scena finale dell'esplosione con la musica dei Pink Floyd). La Cina è invece al centro di un nuovo documentario («Chung Kuo:Cina», 1972) prima di spostarsi a Barcellona e in Africa per «Professione reporter» con Maria Schneider e Jack Nicholson (1975). Antonioni è anche attratto dalla sperimentazione e realizza su supporto magnetico «Il mistero di Oberwald» (1980) ancora con la Vitti. L' attenzione agli altri media lo porta, subito dopo, anche a realizzare un videoclip per Gianna Nannini («Fotoromanza»). Torna al cinema nell' 82 con «Identificazione di una donna» con Tomas Milian, «recuperato» dal personaggio del Monnezza, e poi, dopo un lungo silenzio dovuto alla malattia, con «Al di là delle nuvole» (1995), a quattro mani con Wim Wenders e l'ultimo «Eros», per cui realizza l'episodio «Il filo pericoloso dele cose».



31 luglio 2007"




Gentiluomini si nasce, non si diventa. O forse si spaccia.

  Carissimi,  "The Gentlemen" (2019) di Guy Ritchie, gangster movie con quel tocco ironico e stilizzato alla Wes Anderson, ritorna...